Immagini Acufeni / Vertigine
Angolo ponto-cerebellare sinistro; emergenza del nervo acustico-vestibolare; la 'loop' dell'arteria cerebellare media era aderente e 'pulsante' contro la superficie del nervo, incarcerato a 'sandwich' tra l'arteria stessa ed un secondo vaso arterioso disposto cranialmente e lateralmente ad esso; le arterie sono state decompresse mediante Teflon dalla superficie di contatto con nervo; in questo caso erano presenti vertigine e acufene (fischio all'orecchio).
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L’otoneurochirurgia del Prof. Angelo Gandolfi
Per una corretta informazione dei pazienti
Parliamo di... ACUFENI
Cosa sono e come tradizionalmente si tenta di curarli è ormai acquisizione scontata per la comunità medica ed anche per la folta comunità di pazienti che ne soffrono. La diagnosi e la SENTENZA più diffusa è che ... ’non vi è nulla da fare’ ... se non terapie, anche psicodinamiche, di supporto. Bisogna comunque sfatare alcuni luoghi comuni, frutto di non completa conoscenza del problema, di paure e timori nei confronti della chirurgia, veri fantasmi che limitano un gran numero di pazienti dall’ottenere beneficio al loro invalidante disturbo. Come già illustrato, gli acufeni neurali e anche quelli legati ad altre patologie della via uditiva periferica (della coclea), possono essere trattati e risentire di un risultato (apprezzato dal paziente), mediante un intervento di chirurgia del nervo acustico (microchirurgia).
Acufeni / Vertigine
Vertigine con acufeni (fischi, ronzio all'orecchio)
Vi è anche la possibilità che una compressione vascolo-nervosa sia la causa di vertigini e di acufeni (cioè fischi e ronzii all'orecchio), talora associati a perdita progressiva unilaterale dell'udito. In questi casi, la DNV del nervo acustico-vestibolare (VIII paio dei nervi cranici) (Fig. 18, 19), si propone come metodo di trattamento efficace, con risultati stabili nel tempo, senza ricorrere alla distruzione chirurgica dell'orecchio interno od alla sezione definitiva dei nervi.
La diagnosi dei disturbi da compressione neuro-vascolare è di ordine clinico, ma anche neuro-radiologico. A volte la risonanza magnetica nucleare (R.M.N.) permette di 'vedere' la presenza di un conflitto, e, nel contempo, di escludere tumori endocranici.