Per una corretta informazione, via E.L.I.S.A.

Quale via chirurgica è attualmente preferita ed utilizzata nelle decompressioni neuro-vascolari e nella 'decompressione vascolare semplice'?

Per una corretta informazione e per dissipare molte paure...

Le decompressioni sopradescritte si praticano con una incisione di pochi centimetri subito dietro l'orecchio. Non c'è assolutamente bisogno di radere tutti i capelli. L'approccio al nervo si chiama "via E.L.I.S.A." e cioè Extreme Lateral Iuxta-sigmoid Approach (da cui la sigla). Anche la via ELISA costituisce un avanzamento ed una semplificazione tecnica per risolvere il conflitto. Dopo l'incisione dietro il solco dell'orecchio si fresa un piccolo tassello osseo mastoideo-occipitale, che consente di reperire il seno laterale, una struttura venosa che serve di riferimento. L'asportazione del tassello osseo è di 2 cm. L'apertura della dura madre per vedere il trigemino o altri nervi interessati da conflitto viene condotta col microscopio operatorio, in stretta vicinanza del seno venoso di cui sopra (ecco perché la parola iuxtasigmoid approach). Il trigemino è sempre nella stessa posizione, si scopre facilmente dal suo involucro e qui si ricerca il vaso in situazione conflittuale, per allontanarlo dal nervo, in modo atraumatico.

Tutti gli altri nervi vicini sono adeguatamente protetti con tecniche microneurochirurgiche. Praticata la decompressione vasale,il vaso è fissato con una fettuccia alla dura madre vicina, in posizione lontana dal nervo. Può anche essere ricoperto da teflon morbido, ma questo non toccherà il nervo, per non ricreare una compressione artificiale, non più da parte del vaso ma del teflon stesso. Vengono praticati numerosi lavaggi con Ringer lattato e la ferita viene chiusa. La polvere d'osso raccolta dalla primitiva apertura con fresa di diamante viene riposizionata e incollata con l'aiuto di colle biologiche al tessuto circostante. L'intervento è concluso.

La via ELISA si presta anche per la chirurgia di tutti gli altri nervi che possono manifestare compressioni vascolari, semplicemente posizionando l'apertura, sempre molto laterale e vicina al seno, proprio in corrispondenza del nervo desiderato.

I successivi passaggi sono sempre gli stessi.

Si tratta quindi di un intervento in microchirurgia, sicuro ed efficace, preciso e soprattutto causale, cioè un intervento che va all'origine del problema e lo risolve. Il paziente viene svegliato dall'anestesia subito dopo la medicazione della ferita. Dopo un breve soggiorno in terapia-intensiva durante la notte e trascorsi 3, massimo 4 giorni dall'operazione, avviene la dimissione. La via di accesso ELISA è così ridotta da essere praticata in siti appropriati per ciascuno dei nervi interessati dai conflitti ed è pertanto una via di accesso detta "a minima". Devono essere eliminate dalla mente del paziente le paure, il timore di drammatici e stabili danni tipo neurologico, il timore di paralisi della faccia e quant'altro è stato detto in questi anni da chi non ha sufficiente esperienza per praticare la microdecompressione vascolare direttamente sul nervo trigemino o altri nervi cranici.

Vi sono complicanze possibili, ma non probabili, come in tutti gli atti operatori, in qualsiasi distretto essi vengano condotti.

NON SI RICORRE MAI ALLA RETRAZIONE MECCANICA DEL CERVELLETTO!!!