L'emispasmo facciale (HFS)

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Una situazione patologica analoga alla nevralgia del trigemino, ma che colpisce il nervo facciale (nervo essenzialmente motore), è quella che si riscontra nell'emispasmo facciale (HFS), in cui una parte dei muscoli del volto (in genere attorno all'occhio) od anche tutta la muscolatura mimica di metà faccia sono in preda a contrazioni spasmodiche e disfiguranti. Esistono due forme di emispasmo facciale. Quello tipico e quello atipico.

Nella forma tipica le contrazioni muscolari iniziano al muscolo orbicolare dell'occhio, per poi estendersi progressivamente all'orbicolare della bocca ed al muscolo platisma, superficialmente nel collo. Nella forma atipica, le prime contrazioni si evidenziano all'orbicolare della bocca e mano a mano si estendono all'orbicolare dell'occhio. Lo spasmo in forma tipica è causato da un arteria che esercita una cross-compression sulla porzione inferiore e laterale del nervo facciale, alla sua emergenza dal tronco encefalico (R.E.Z., ovvero zone di uscita della radice nervosa). Lo spasmo in forma atipica si genera per cross-compression della R.E.Z. nel suo settore più craniale e mediale.

In pratica esiste una topografia delle fibre del nervo facciale alla sua fuoriuscita dal sistema nervoso centrale, la cui selettiva compressione vascolare può far insorgere o la forma tipica dello spasmo o quella atipica. L'emispasmo facciale, quando conclamato, altera la vita sociale del paziente, spingendolo spesso a non frequentare la cerchia degli amici, ad isolarsi dai compagni di lavoro, a coprirsi con fazzoletti o sciarpe la parte del volto colpita per far notare il meno possibile il proprio difetto. Quando le contrazioni del volto sono di tipo 'tonico' insistenti e prolungate, la configurazione della faccia è alterata completamente in una 'smorfia' estesa all'emivolto.

Anche l'emispasmo facciale può essere letteralmente 'curato' con un intervento di decompressione neurovascolare. Nel trattamento di questa patologia si preferisce l'approccio della fossa cranica media allargata (F.C.M.A.), messo a punto da Zini e Gandolfi, che permette di ridurre al minimo il rischio di danno uditivo durante le manovre richieste per la decompressione della REZ del nervo facciale. Il rateo di successo immediato ed a lunga scadenza è praticamente del cento per cento.